Come avevo già anticipato al Cuciniere, questa è una ricetta che nelle case dei romani si fa spesso, e che viene direttamente dai ricettari della cucina di tradizione ebraico-romanesca, ossia dal Ghetto, che qui a Roma non significa, in nessun modo, una espressione che indica disprezzo, ma solo un luogo della nostra memoria e della nostra vita quotidiana. Essendo appunto il Ghetto una parte del cuore della città eterna, una parte essenziale, imprescindibile, che fa parte della nostra storia e cultura, e che trascende la religione. Una parte a cui nessuno rinuncerebbe mai, tanto che quando la storia ha colpito il ghetto ed i suoi abitanti, tutta Roma ha sofferto profondamente.
Detto questo, ecco la ricetta:
Polpettone di tonno
(per 4 persone... anche se io non dico mai per quante persone è... perché se uno ha fame... è anche per una sola persona!!)
450 gr di tonno sott'olio ben sgocciolato e di ottima qualità
2 uova intere
60 gr di parmigiano
1 fetta di pane in cassetta (prima si usava un pezzo di ciriola, ma ora questo pane non esiste più)
buccia grattuggiata di 1 limone
succo di limone (lo stesso già privato della buccia)
prezzemolo tritato q.b.
olio extravegine di oliva q.b.
In una ciotola fonda, mettere tutti gli ingredienti (tranne l'olio e il succo di limone) e passarli insieme con il mixer ad immersione (io quello avevo a portata di mano). Prendere la crema ottenuta e sistemarla a mò di salame su un foglio di carta da forno (tradizionalmente si usa una tela bianca di lino), arrotolarla in modo stretto per dargli la forma, rivestire la carta da forno con la pellicola trasparente, e far bollire il polpettone in acqua profonda per 15-20 minuti.
In una ciotolina sbattere con la forchetta l'olio ed il succo di limone con un pizzico di sale. aggiungere una manciata di prezzemolo tritato e lasciar riposare.
Togliere dalla pentola il polpettone. Farlo freddare, liberarlo dalla carta da forno e dalla pellicola e lasciarlo freddare completamente, prima di affettarlo.
Affettare il polpettone, disporlo nel piatto da portata, e condire con l'olio e il limone già mescolati.
Servire freddo.
Questa ricetta partecipa all'evento: Aspettando Natale 2007 di FrancescaV
13 commenti:
Beh direi che la tua "versione originale" (mi piace definirla così) valga la pena di essere provata...! Voglio sentire la differenza nel gusto data dalla presenza delle uova, poi magari correggo pure la mia ricettina ;)
Ciao e dimenticavo
Buon Natale!
@realupin: velocissimo!!
neanche avevo postato che già leggevi e rispondevi!
:-)
Buon Natale anceh a te.
Anche qui a Venezia siamo molto legati alla cucina che la comunità ebraica ha "regalato" alla città. E' una fusione veramente antica, tanto che alcuni dei piatti veneziani più celebri sono ebraici.
Grazie per la ricetta e per questa digressione storica.
PS: vediamo se in settimana riesco a fare i cupcakes, me ne sono innamorata!
@elisabetta: mi interessa tantissimo il cibo come cultura.
grazie del piacevole scambio.
per i cupcake, se vuoi alre ricette scrivimi te le mander� volentieri.
Non c'è di che!
Per i cupcakes, intanto seguirò la tua ricetta-base, poi passerò alle varianti (se la prima prova sarà andata bene, ovviamente...).
Ciao, buon fine settimana
cara cuocacompulsiva, da romana doc come sono ho apprezzato molto le righe che hai dedicato ad una parte del centro di Roma così antica, così affascinante, cosi' vera. La ricetta come dici tu mi sembra perfetta per un antipasto o un brunch natalizio. Grazie!
FrancescaV
Appassionata di cucina kosher, ho una collezione di libri sulla cucina ebraica e alcuni sono italiani (in particolare mi è caro un libretto bellissimo su Venezia).
Questa ricetta la faceva anche una amica di mia mamma per noi bambini quando si andava a cena da lei, ma ero troppo piccola per chiederle la ricetta.
^_^
Elena, di che libretto si tratta?
Anch'io ho diverse pubblicazioni di cucina kosher, e si trova tanta cucina ebraica in qualsiasi libro (ben fatto) di cucina veneziana.
Ce n'è una bella sezione in "Ricette di osterie del Veneto" di Slowfood.
Mi piace sempre sottolineare che la versione del saòr più nota, quella con pinoli e uvetta, è proprio la versione ebraica (ma molti veneziani non lo sanno!!!!).
Recupero i riferimenti bibliografici completi e te li scrivo!
grazie della visita e sì la ricetta sarde in saor è tipicamente ebraica, e il polpettone di tonno anche...benchè pochi ne siano a conoscenza...
Le sarde in saòr si consumavano già nel Trecento (solo con cipolle e aceto), è ebraica la versione con uvetta e pinoli (e la facoltativa spolverata di cannella). A Venezia si consumano in entrambi i modi. A me personalmente piace di più la versione ebraica.
ho perso il tuo indirizzo. il prblema è stato quello! un abbraccio.
@perec: barbaragiovanetti@gmail.com
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